Gli Anelli del Monte Servin



Località  di partenza e di arrivo:
 Rifugio Jumarre

Avvicinamento:
Giunti con l’auto in val Pellice, si raggiunge l’abitato di Luserna San Giovanni e alla seconda rotonda si svolta a destra seguendo le indicazioni “Angrogna – Colle Vaccera – Rifugio Jumarre”

Anello del Peiroun

Tempo di salita: 1,30 h

Tempo di discesa: 1 h

Difficoltà : facile

Riferimenti: Carta n°7 Val Pellice Fraternali editore

Tracciato GPX:

Itinerario:
Usciti dal Rifugio Jumarre si prosegue lungo la strada asfaltata in salita fino al primo tornante.
Da lì si imbocca il sentiero in salita seguendo le indicazioni Monte Servin. Raggiunto il colletto si imbocca il sentiero di cresta (cartello di legno M. Servin) e si seguono i segni bianchi e rossi fino a raggiungere la vetta (1756 m).

Si prosegue quindi in cresta scendendo in breve ad un colletto con cartello in legno.
Imboccato il sentiero di sinistra che scende verso Crivlira – Vaccera – Pradeltorno si attraversa un pendio di rododendri fino a raggiungere il Peiroun (una grande roccia dalla forma caratteristica che sembra in equilibrio precario sul pendio del Monte Servin) e la strada sterrata che ci riporterà  al tornante di strada asfaltata (seguire le indicazioni Colle Vaccera).

NB: si puù salire in vetta al Monte Servin in tutte le stagioni, ma consigliamo di percorrere l’intero anello solo in assenza di neve.


Anello della Crivlira

Tempo di salita: 1,30 h

Tempo di discesa: 2,30 h

Difficoltà: facile

Riferimenti: Carta n°7 Val Pellice Fraternali editore

Tracciato GPX:

Itinerario:
Usciti dal Rifugio Jumarre si prosegue lungo la strada asfaltata in salita fino al primo tornante.
Da lì si imbocca il sentiero in salita seguendo le indicazioni Monte Servin. Raggiunto il colletto si imbocca il sentiero di cresta (cartello di legno M. Servin) e si seguono i segni bianchi e rossi fino a raggiungere la vetta (1756 m).

Si prosegue quindi in cresta scendendo in breve ad un colletto con cartello in legno e si continua lungo la cresta che tra piccoli sali e scendi e alcuni passaggi leggermente esposti conduce fino alla vetta del Monte Cialmetta (1843 m) e scende fino a raggiungere il Colletto Souiran (1813 m) riconoscibile per il cartello in legno e l’omino di roccia.

A questo punto si imbocca il sentiero di sinistra che scende lungo i pendii della Val d’Angrogna fino a raggiungere l’Alpe Crivlira, attualmente utilizzato come alpeggio estivo per greggi di capre e pecore.

Lungo l’ampia e pianeggiante strada sterrata che si andrà  ora a percorrere sarà  possibile rifornirsi di acqua fresca alla Fontana d’Pra Seuli o alla sorgente poco distante dalle falesie di arrampicata che si incontrano prima di raggiungere il Peiroun e il bivio da cui si dipartono la strada per la Ca d’la Pais e per il Colle Vaccera.
Noi proseguiremo dritti e raggiungeremo in breve la strada asfaltata e il Rifugio Jumarre.

NB: si può salire in vetta al Monte Servin in tutte le stagioni, ma consigliamo di percorrere l’intero anello solo in assenza di neve.

L’Anello dell’Arcia



Località  di partenza:
 Pradeltorno

Tempo di salita: 3 h

Tempo di discesa: 2 h

Difficoltà : facile

Riferimenti: Carta n°7 Val Pellice Fraternali editore

Tracciato GPX:

Avvicinamento:
Giunti con l’auto in val Pellice, si supera l’abitato di Luserna San Giovanni e si entra in Torre Pellice. Al primo semaforo si svolta a destra in Piazza Pietro Micca e al bivio si prosegue dritto seguendo le indicazioni per Pradeltorno. Raggiunto l’abitato, si parcheggia al fondo della strada asfaltata.

Itinerario:
Entrati in Pradeltorno si costeggia il cimitero e al primo bivio si prende la strada sterrata di sinistra. Dopo un paio di tornanti in salita si trova il cartello di legno con scritta gialla “Arcia”.
Al bivio si prosegue dritti e in breve tempo si raggiunge la bella borgata in pietra legno completa di forno e fontana.

Dal fontanile il sentiero prosegue a destra e attraversa un bosco di faggi e castagni e si giunge così alla “Vasca Bagnou” dell’ACEA. Seguendo i cartelli si continua lungo la strada sterrata in salita che in breve conduce al Bagnou (Ca d’la Pais).

Da qui, seguendo le indicazioni per il Colle Vaccera si giunge alla strada asfaltata che, percorsa in discesa conduce al Rifugio Jumarre. In alterntiva all’asfalto, si può seguire il sentiero segnato in bianco e rosso che costeggia la strada e porta al Rifugio attraverso i prati.

Al ritorno seguiamo lo stesso percorso dell’andata fino al cartello giallo con indicazione “Cà d’la Pais”. Questa volta, si imboccherà  la strada di destra, una sterrata molto panoramica da cui si può ammirare tutta la Val d’Angrogna.
Superati un paio di fontanili, si raggiunge il cartello in legno con indicazione “Arcia”.
Il sentiero in discesa attraversa dei pendii ricchi di rododendri e betulle e in circa 20 minuti si arriva nuovamente all’Arcia.

Per raggiungere Pradeltorno e chiudere così l’anello, si imboccherà  il sentiero che dal fontanile scende attraversando l’abitato e i prati alle sue pendici.

L’anello del Monte Castelletto


Località  di partenza: Rifugio Jumarre

Tempo di salita: 30 min

Tempo di discesa: 30 min

Difficoltà : facile

Riferimenti: Carta n°7 Val Pellice Fraternali editore

Tracciato GPX:

Avvicinamento:
Giunti con l’auto in val Pellice, si raggiunge l’abitato di Luserna San Giovanni. Alla seconda rotonda si svolta a destra e si seguono le indicazioni per “Angrogna” – “Vaccera” – “Rifugio Jumarre”.

Itinerario:
Parcheggiata l’auto al Rifugio Jumarre si percorre la strada asfaltata in salita fino a raggiungere il Colle Vaccera, facilmente riconoscibile per un grande calendario solare in Pietra di Luserna.
Lasciata la meridiana alla vostra destra, si prosegue lungo la traccia quasi pianeggiante (non l’ampia strada sterrata che scende a Pramollo).
Dopo una leggera salita si raggiunge la prima terrazza panoramica da cui è possibile ammirare le montagne della Val Chisone-Germanasca, il Monte Rosa, la Pianura Padana con Pinerolo, Torino e Superga.
Proseguendo lungo l’itinerario si raggiunge la seconda terrazza panoramica da cui si possono vedere bene la Rocca di Cavour, le Alpi Liguri, Cuneesi, il Monviso fino al Monte Vandalino, Gran Truc e Servin che circondano la Val d’Angrogna.

Volendo, da qui si può salire in breve tempo fino alla cima del Monte Castelletto (1512 m) da cui si gode la vista a 360° sulle Alpi e la Pianura.

Dalla seconda terrazza panoramica il percorso scende verso il Colle Vaccera costeggiando un lungo filare di abeti e in breve tempo si raggiunge la meridiana e si ritorna al Rifugio Jumarre.

Il Sentiero delle Barme


Località  di partenza: Pradeltorno

Tempo di salita: 3 h

Tempo di discesa: 2 h

Difficoltà : facile

Riferimenti: Carta n°7 Val Pellice Fraternali editore

Tracciato GPX:
Variante 1 :

Variante 2 :

Avvicinamento:
Giunti con l’auto in val Pellice, si supera l’abitato di Luserna San Giovanni e si entra in Torre Pellice
. Al primo semaforo si svolta a destra in Piazza Pietro Micca e al bivio si prosegue dritto seguendo le indicazioni per Pradeltorno. Raggiunto l’abitato, si parcheggia al fondo della strada asfaltata.

Itinerario:
Entrati in Pradeltorno
, dopo una visita allo storico Coulege dei Barba si segue la via acciottolata principale per poi imboccare il percorso che lungo una strada sterrata raggiunge la borgata Fau.
Da qui si prosegue attraverso i boschi di castagno e faggio e dopo alcuni ripidi tratti si raggiunge una piccola ma spettacolare balconata sulla Val d’Angrogna. Dopo una breve discesa si arriva a Barma Mounastira (Barma Monastir), recentemente ristrutturata e in parte visitabile.

Con il termine “barma” o “balma”, generalmente ci si riferisce alle grotte, alle caverne e più in generale ai riparsi sotto la roccia. Questa, in particolare, deve il suo nome alla famiglia che l’ha abitata, i Monastir (o Mounastir, cognome valdese noto già dal 1232). VIsitandola è possibile notare come sia completa di tutto il necessario per viverci: una sorgente, un forno, stalle, orto, complessi abitativi e fienili.

Proseguendo lungo il sentiero, al bivio si prende la via in salita e dopo circa 30 minuti si raggiunge Barma de l’Ours, che nel ’44 fu rifugio partigiano e sede temporanea della tipografia clandestinamente che stampava “Il Pioniere”.

Superata la borgata si prosegue fino a raggiungere il bivio che a sinistra indica “Bagnou” e a destra “Rifugio Jumarre”.

Se si vuole raggiungere il Rifugio tramite sentiero, si guada il torrente, si seguono i cartelli e si imbocca il sentiero in salita fino a destinazione (Variante 1).

Se si preferisce raggiungere il Rifugio tramite la strada sterrata e panoramica, si imbocca il sentiero di sinistra che conduce al Bagnou. Da lì si continua in direzione “Colle Vaccera” e, arrivati al tratto asfaltato, si scende fino a raggiungere il Rifugio seguendo i segni bianchi e rossi, oppure percorrendo un breve tratto di strada asfaltata (Variante 2).

Il Sentiero della Resistenza

Località di partenza: Borgata Isoardi – Angrogna

Tempo di salita: 2,30 h

Tempo di discesa: 1,30 h

Difficoltà: facile

Riferimenti: Carta n°7 Val Pellice Fraternali editore

Tracciato GPX:

Avvicinamento:
Giunti con l’auto in val Pellice, si supera l’abitato di Luserna S. Giovanni, alla rotonda dopo il passaggio a livello si prende a destra seguendo l’indicazione per Angrogna. Subito si sale fino al bivio che indica Rifugio Jumarre e Colle della Vaccera e si parcheggia l’auto alla borgata Isoardi (1150 m).

Itinerario:
Seguendo il largo sentiero principale che si muove prevalentemente nel bosco lungo la Sea (crinale) della Rognosa, si percorre un primo tratto in leggera salita fino alla Rocca  Rognosa (1325 m) ed un secondo tratto di salita più sostenuta fino al M. Castelletto (1512 m). Arrivati sul M. Castelletto si incontra la vecchia pista di fondo che scende fino al Colle Vaccera.

Arrivati al Colle si può scendere al Rifugio Jumarre (1450 m) seguendo la strada asfaltata in discesa, oppure raggiungere la vetta del Monte Servin imboccando la sterrata in salita che costeggia il Rifugio Vaccera e che prosegue in cresta diventando sentiero (cartello in legno “Servin”) fino a raggiungere la cima (1756 m).

Il sentiero è ben tracciato con cartelli e segnavia bianchi e rossi.

Sentiero del Popolo Alato


Località  di partenza: Borgata Serre – Angrogna

Tempo di salita: 2,30 h

Tempo di discesa: 1,30 h

Difficoltà : facile

Tracciati GPX:

Variante 1 :

Variante 2 :

Riferimenti: Carta n°7 Val Pellice Fraternali editore

Avvicinamento:
Giunti con l’auto in val Pellice, si supera l’abitato di Luserna S. Giovanni, alla rotonda dopo il passaggio a livello si prende a destra seguendo l’indicazione per Angrogna. Subito si sale fino a raggiungere la piazzetta di S. Lorenzo capoluogo del paese di Angrogna. Si prosegue in direzione della borgata Serre (830 m.) e si lascia l’auto nello slargo dopo il Tempio Valdese, vicino alla prima bacheca che indica il Sentiero del Popolo Alato.

Itinerario:
L’itinerario inizia sulla strada asfaltata in leggera discesa che raggiunge le borgate Coisson e Ricca. Da qui si imbocca una pista forestale che tra boschi, prati e muretti a secco conduce fino alla borgata Cacet (fontana). Dal Cacet, un altro tratto di pista forestale sale fino ad incrociare una strada sterrata larga (che arriva da Buonanotte) e giunge fino alla borgata Rivoira (Arvura 1030 m.).

Il sentiero procede tra le case in salita e sulla sinistra, in corrispondenza di una fonte, si imbocca nuovamente il sentiero (cartello in legno Rifugio Jumarre) che sale tra faggi e betulle fino a raggiungere un antico casolare con una grande fontana ormai secca in pietra.

Qui è possibile scegliere tra 2 varianti di salita al Rifugio Jumarre, una più ripida che permette di andare a conoscere il Grande Faggio e una meno ripida che offre scorci sulla valle e la possibilità di passeggiare tra vecchie baite.


Variante 1:
Imboccando il sentiero più ripido (quello di destra) si raggiunge in breve tempo una radura dominata dal “Grande Faggio”, un maestoso albero secolare circondato da betulle e sorbi.
Alzando lo sguardo è già possibile vedere il Rifugio Jumarre poco più in alto e per raggiungerlo basta seguire il sentiero indicato in bianco e rosso che sale ripido lungo i tralicci dell’alta tensione fino ad incontrare una strada forestale che in breve conduce alla strada asfaltata e al Rifugio Jumarre.

Variante 2:
Se si preferisce seguire un itinerario meno ripido, si imbocca il sentiero di sinistra delimitato da un bel muretto a secco per arrivare ad alcune case in pietra e legno tra betulleti e risorgive. Raggiunto il cartello in legno “Monte Servin – Rifugio Jumarre”, si imbocca il sentiero in salita e si raggiunge in breve tempo il Rifugio Jumarre.


Dal cortile del Rifugio si imbocca la strada sterrata in piano a fianco della yurta (la tenda bianca). Arrivati alla curva a gomito della strada asfaltata, si imbocca il sentiero in salita che conduce in un’ora di cammino alla vetta del Monte Servin (1756 m).

Il sentiero è segnalato con segnavia bianco e rosso, alcuni cartelli e bacheche illustrative